Stop della Consulta all’accorpamento delle Camere di commercio: l’analisi del presidente CordoniSulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 13 dicembre è stata pubblicata la sentenza n. 261/2017 della Corte Costituzionale sui ricorsi promossi da alcune Regioni fra cui quella della Toscana, con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale di una parte della legge per il riordino delle funzioni delle Camere di Commercio.Decisione, questa, che comporterà un allungamento dei tempi degli accorpamenti e che porta il presidente di Confcommercio Ademaro Cordoni ad esprimere alcune considerazioni: «Dalle informazioni in nostro possesso – afferma Cordoni – il percorso di riordino nazionale delle Camere, per quanto ancora in piedi, potrebbe subire un lungo slittamento, forse addirittura di un anno anche tenendo conto delle prossime elezioni politiche».«Riteniamo – aggiunge Cordoni – che questo lasso di tempo vada sfruttato appieno per una attenta e profonda riflessione sulla riforma nel suo insieme.Partendo dal presupposto che siamo pronti a rispettare gli accordi sanciti in materia di accorpamenti, se confermati anche in futuro, al tempo stesso non c’è dubbio che saremmo ben lieti se il Governo e gli enti preposti fossero pronti a riaprire il confronto su questo argomento, visto che il mantenimento delle autonomie di ogni Camera di commercio era e resta a nostro avviso la soluzione migliore.Giova ricordare che la nostra Camera di Commercio opera dal 1182 ed è tuttora, nonostante la riforma, in piena efficienza continuando ad essere punto di riferimento imprescindibile per migliaia di imprese della provincia.Riteniamo pertanto- chiude Cordoni- un impegno doveroso per tutte le forze del territorio verificare presso le sedi competenti se esista la possibilità per cercare di mantenerne l’autonomia».