La ristorazione nei circoli privati: l’analisi di Stefani, dopo il pronunciamento della Cassazione tributariaEsprime soddisfazione Benedetto Stefani, presidente provinciale di Fipe ristoratori Confcommercio Lucca, nel commentare l’ordinanza della Cassazione tributaria dello scorso 13 giugno con la quale viene ribadito come ai circoli privati sia consentita attività di somministrazione e bevande a due sole condizioni: che sia riservata ai propri soci e che non sia “attività prevalente” rispetto a quella istituzionale.“La nostra Federazione – afferma Stefani, che di Fipe è anche componente della giunta nazionale – è impegnata da anni su questo fronte. Una battaglia, la nostra, che parte da un concetto molto semplice: stessa attività, stesse regole per tutti. Purtroppo, invece, negli ultimi anni abbiamo dovuto assistere a un proliferare continuo di attività che, nascoste dietro all’etichetta del no profit, hanno approfittato di condizioni fiscali molto vantaggiose per effettuare somministrazione alimentare a tutti gli effetti”.“Di principio – prosegue Stefani – non abbiamo niente in contrario rispetto ai circoli, purché svolgano attività secondo le finalità per cui sono nati: chi vuole lavorare come pubblico esercizio lo faccia pure, ma seguendo le stesse stringenti regole e normative cui sono costretti a sottostare gli imprenditori della ristorazione tradizionale”.“A questo punto – termina Stefani – auspichiamo controlli serrati sull’attività dei circoli che si trovano sul nostro territorio: le leggi vanno rispettate da tutti. E’ per questa ragione che è nostra intenzione aprire un tavolo di lavoro con le Asl, per chiedere controlli mirati esattamente così come avvengono per le normali attività di somministrazione”.