Regolamento sagre del Comune di Massarosa, le critiche di ConfcommercioPrende posizione Confcommercio Viareggio Versilia, in merito alla annosa questione delle sagre sul territorio di Massarosa.“Nonostante il nostro grande impegno che va avanti da anni – si legge in una nota dell’associazione -, mirato ad ottenere la regolamentazione di un fenomeno divenuto nel tempo un vero e proprio business, purtroppo da parte dell’amministrazione comunale le risposte che continuano ad arrivare sono negative”.“Da tempo – prosegue Confcommercio – chiedevamo perlomeno un “congelamento” del numero di sagre esistenti sul territorio, ben 14. Chiedevamo quanto meno di arrestare un fenomeno già arrivato ben oltre la soglia di tolleranza, viste le tante agevolazioni di natura normativa e fiscale che garantiscono alle sagre di agire in forma di concorrenza sleale rispetto alla ristorazione tradizionale, costretta al contrario a norme e burocrazia molto pressanti e restrittive. Ebbene, una recente delibera di giunta ha licenziato il calendario annuale delle sagre per il 2017 e con estremo rammarico abbiamo appreso che esse sono salite a 15, per un totale di quasi 200 giorni di sagre nel corso dell’estate. Ci rendiamo conto? I giorni di sagra a Massarosa, in estate, sono superiori ai giorni effettivi del calendario”.“Non solo – insiste la nota -: come Confcommercio chiediamo da tempo che alle sagre venisse tolto il privilegio di non pagare la tassa sui rifiuti. A tale proposito, gli uffici comunali avevano accolto la nostra proposta, redigendo un regolamento nel quale, in estrema sintesi, si introduceva finalmente l’obbligo di pagamento della Tari per le associazioni di volontariato riguardo all’attività svolta nell’ambito di una sagra”. “Ebbene – aggiunge Confcommercio – durante l’ultimo Consiglio comunale il consigliere di maggioranza con delega alle attività produttive ha presentato e fatto approvare un emendamento che stralcia questo obbligo. Ma oltre al danno c’è anche la beffa: i costi di smaltimento dei rifiuti prodotti dalle sagre, trattandosi di edilizia non residenziale, verranno ripartiti fra tutte le altre strutture catalogate come edilizia non residenziali. E dunque negozi, studi professionali e, beffa nella beffa, ristoranti stessi”.“Parliamo di migliaia di tonnellate di rifiuti – termina Confcommercio – i cui costi ricadranno anche sulle vittime della concorrenza sleale causata dalle sagre. Ormai siamo all’assurdo. Per questa ragione chiediamo all’amministrazione comunale un incontro urgente per poter affrontare la questione”.