Pranzi e cene nei bed & breakfast, il no di Stefani (Fipe ristoratori Lucca) alla proposta di legge della RegioneBenedetto Stefani, presidente provinciale di Fipe ristoratori Confcommercio, commenta la proposta di legge che sta per passare al vaglio del Consiglio regionale della Toscana che – se approvato nella sua attuale stesura – consentirebbe alle attività ricettive conosciute come bed & breakfast di somministrare ai propri clienti alimenti e bevande anche al di fuori dell’orario della colazione, così come avviene adesso. “In poche parole – esordisce Stefani – siamo di fronte al rischio che venga concessa ai b & b di cucinare anche pranzi e cene. Non è questo lo spirito con cui queste attività sono nate e sono state inquadrate dal punto di vista normativo. Ed è evidente che questo nuovo tipo di liberalizzazione andrebbe a costituire una ulteriore forma di concorrenza sleale nei confronti della ristorazione tradizionale, a scapito anche della qualità del servizio per il cliente e consumatore”. “Il nostro ragionamento – prosegue Stefani – è molto semplice: stesso lavoro, stesse regole. Da questo non possiamo derogare: se il titolare di un b & b decide di ampliare la sua attività anche alla ristorazione niente in contrario, purché sia chiamato al rispetto delle medesime regole in materia di burocrazia, pressione fiscale, adempimenti igienico sanitari e tutto il resto”. “La proposta di legge della Regione – continua Stefani – ci preoccupa molto, anche per i suoi contorni ancora poco chiari: leggiamo che questa apertura riguarderebbe solo le strutture lontane dai centri abitati e con scarsa presenza di bar e ristoranti: che significa lontane? E che significa scarsa presenza?”. “In attesa di ulteriori chiarimenti – termina il presidente di Fipe ristoratori Lucca – ribadiamo comunque con forza il principio che tutti gli operatori che svolgono la medesima professione siano chiamati al rispetto delle stesse regole”.