Piano degli aiuti del Comune di Lucca: iniziativa apprezzabile, ma da migliorare. Adesso misure per chi ne usufruirà menoDopo l’annuncio di domenica sera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha creato comprensibile sconforto e rabbia fra gli imprenditori, Confcommercio sta lavorando ad una grande iniziativa per la riapertura delle attività che verrà presto resa nota. A tale proposito, per tutta la giornata di ieri si sono protratti i contatti e i confronti per arrivare a definire l’iniziativa. Nel frattempo dopo alcuni giorni passati ad analizzare a fondo il piano di aiuti alle imprese annunciato la scorsa settimana dall’amministrazione comunale, l’associazione esprime adesso le proprie valutazioni. “Cominciamo col dire – si legge in una nota – che il filo di speranza che era filtrato fra le nuove nere di queste settimane grazie all’annuncio del sindaco Alessandro Tambellini, è stato spazzato via dalle successive dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che abbiamo già avuto modo di commentare in tutta la loro negatività. Ma parlando della manovra varata dal Comune, non c’è dubbio che si tratti di una operazione apprezzabile - anche se migliorabile - soprattutto perché ha accolto diverse delle richieste da noi elaborate, dopo settimane di confronto con la base dei commercianti. Ma anche perché dimostra a nostro avviso volontà reale di aiutare un settore in drammatica difficoltà, a differenza del nulla arrivate sinora dal Governo centrale e dalla Regione Toscana”. “Adesso – prosegue Confcommercio – occorre migliorare laddove possibile questo pacchetto di interventi, partendo dal concetto che nessun imprenditore debba essere lasciato indietro. Nessuno. Non c’è dubbio che il provvedimento annunciato dal Comune favorisca di più il centro storico, e ancor di più alcune categorie commerciali del centro storico, ragion per cui ora occorre pensare a qualche misure specifica rivolta alle attività che si trovano all’esterno delle Mura”. “Un altro tema che ci sta particolarmente a cuore – insiste la nota – è senz’altro quello del fondo speciale per i negozi rimasti chiusi eppure costretti a pagare l’affitto. Le nostre proposte sono quelle di aumentare e se possibile raddoppiare la somma destinata a questo fondo e a tale proposito auspichiamo con forza che la Regione raccolga l’appello lanciato dall’assessore Raspini tramite Anci di stanziamenti che vadano a coprire il mancato pagamento della Tari da parte delle aziende chiuse. Questo permetterebbe infatti di liberare i 600 mila euro che il Comune ha previsto di utilizzare per gli sconti alle imprese proprio sulla Tari e che a quel punto potrebbero essere a loro volta destinati al fondo speciale per gli affitti, portandolo così a 1 milione e 200 mila euro”. “Al tempo stesso – aggiunge la nota – suggeriamo di stabilire una graduatoria di accesso che consenta alle categorie meno avvantaggiate dal provvedimento del Comune di avere priorità rispetto alle altre. Pensiamo ad esempio a un negozio di abbigliamento che non può usufruire della cancellazione della tassa sul suolo pubblico, ma non solo questo. Un altro aspetto che crediamo vada migliorato è quello della sosta: riteniamo necessario individuare delle aree di sosta a uso promiscuo, per agevolare l’accesso alle attività commerciali. Di tutto questo naturalmente siamo disposti a discutere con l’amministrazione comunale, nell’ambito di un percorso che vede da anni la nostra associazione in prima linea nel confronto, anche duro quando necessario, con chi ha il compito di amministrare la città. Basti ricordare, tanto per rimanere all’attualità, la raccolta di firme lanciata all’inizio di marzo per chiedere la sospensione di ogni tributo locale e delle utenze di luce, acqua e gas, che ha raccolto migliaia di adesioni. O la lettera protocollata un paio di settimane fa all’attenzione dell’amministrazione comunale, dove erano riassunte e contenute molte delle proposte poi annunciate nei giorni successivi dal sindaco Tambellini”. “Confcommercio è in prima linea da sempre – termina la nota – e non lascerà indietro nessun imprenditore”.