Ok del Consiglio comunale alla moratoria, strumento decisivo per rilancio e tutela del centro storico“Un passo in avanti fondamentale e decisivo per la tutela e il rilancio del centro storico”. Così Confcommercio commenta la definitiva approvazione da parte del Consiglio comunale di Lucca della moratoria che blocca per un periodo di 3 anni l’apertura di nuovi esercizi di vendita e somministrazione alimenti in centro storico.“Finalmente – si legge in una nota dell’associazione – si è concluso un lungo iter burocratico che ha visto da subito Confcommercio in prima linea, convinta sostenitrice di un provvedimento mirato a fermare il fenomeno delle aperture incontrollate di attività alimentari all’interno delle Mura, che tanti danni hanno creato e creano all’immagine, al decoro e all’arredo della città”. “A conferma del nostro impegno sul fronte delle moratorie – insiste Confcommercio – giova ricordare come la nostra sia stata la prima associazione in Toscana a farlo diventare un suo cavallo di battaglia già ai tempi in cui, all’inizio del 2016, fu approvato il primo stop in centro storico di nuovi bar e paninoteche”.“Quello concluso ieri sera – prosegue la nota – non è stato un percorso facile, apparso tante volte in dirittura d’arrivo e poi slittato in extremis, ma grazie all’amministrazione comunale che ha creduto nella nostra richiesta nonostante le tante difficoltà burocratiche esistenti, adesso è il momento di guardare avanti: riteniamo che servirà del tempo per vedere i risultati di questo provvedimento, ma siamo altresì certi che sul medio periodo garantirà ottimi frutti, specialmente se sarà poi riconfermata nel tempo, restituendo al centro storico quella che era la sua conformazione commerciale tradizionale”.“La nostra associazione – termina Confcommercio – lo ha detto e ribadito più volte: la nostra non è mai stata una battaglia corporativa a difesa delle attività già esistenti, ma prima di tutto una lotta per preservare il decoro e la tipicità di un centro storico unico al mondo, anche consapevoli del fatto che l’offerta nel settore fosse ormai nettamente superiore alla domanda”.