Moratoria, necessario estenderla ai ristoranti e ai negozi di vicinato oltreché - dal punto di vista geografico - alla prima periferiaA un anno e pochi giorni dall’approvazione da parte del Consiglio comunale di Lucca della moratoria che ha bloccato l’apertura di nuovi bar e paninoteche in centro città, il presidente della Commissione centro storico di Confcommercio Giovanni Martini ritorna sull’argomento con alcune considerazioni e proposte al Comune:“Quello della moratoria – afferma Martini – è stato un risultato importante e innovativo, che ha visto premiato il gran lavoro svolto da Confcommercio, commissione e sindacato Fipe, diventato necessario per porre un freno alle aperture indiscriminate e riflettere invece su uno sviluppo commerciale della città in armonia col suo tessuto e le sue dimensioni. Di quel risultato eravamo orgogliosi allora e lo siamo anche oggi”.“Come spesso accade però per i processi innovativi e dunque per definizione giocoforza sperimentali – prosegue Martini –, questo anno trascorso dal momento dell’approvazione della moratoria ad oggi ci ha dato modo e tempo di riflettere su alcuni aspetti che riteniamo debbano essere migliorati. Considerazioni, queste, emerse anche durante un recente incontro che abbiamo tenuto con i pubblici esercizi e che sono largamente condivise dagli addetti ai lavori”.“Innanzitutto – insiste il presidente della Commissione – la moratoria va prolungata da un punto di vista temporale: ricordiamo infatti che per una parte del centro città il documento cesserebbe la sua validità il 31 dicembre 2017, cioè fra soli dieci mesi. Inoltre, riteniamo che la moratoria vada estesa, sia dal punto di vista delle categorie interessate, sia dal punto di vista geografico, estendendolo non solo al centro storico, ma anche ai quartieri della prima periferia”.“Per quanto riguarda l’estensione delle categoria – aggiunge Martini – la moratoria va allargata anche ai ristoranti e ai negozi di vicinato. Ai ristoranti perché si assiste ormai da tempo ad aperture incontrollate di soggetti che offrono servizi di ristorazione vera e propria, pur senza averne i requisiti. E ai negozi di vicinato perché giudichiamo doverosa una difesa delle piccole botteghe da attività come il minimarket Pam, solo ultimo esempio in ordine di tempo, che sta per aprire in via San Paolino, catalogato come negozio di vicinato ma in realtà market a tutti gli effetti. Ad oggi, esistono purtroppo ancora troppe scappatoie su cui chiediamo all’amministrazione di porre un freno immediato”.“A tale proposito – sottolinea il presidente della Commissione - giova ricordare e sottolineare quanto dichiarato pochi giorni fa dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che in una intervista ha spiegato come nella città da lui amministrata sia stata applicata la norma “Salva Unesco”, tramite la quale per tre anni saranno bloccate nuove autorizzazioni a locali di somministrazione alimentare in centro per limitare quello che Nardella definisce un “grande mangificio”.“Per quanto riguarda l’estensione geografica della moratoria – chiude Martini – i recenti incontri che abbiamo avuto con i commercianti di diversi quartieri della prima periferia ci confermano come quello delle aperture indiscriminate sia diventato un fenomeno non solo del centro storico, ma anche esterno alle Mura. I principi dell’offerta sproporzionata rispetto alla domanda purtroppo sono validi anche in periferia, con tutte le ricadute che ciò comporta sul piano di piccole imprese che si trovano “strozzate” e costrette a chiudere e la conseguente perdita di posti di lavoro”.Dello stesso avviso è Samuele Cosentino vicepresidente provinciale Fipe ristoratori Confcommercio con delega al centro storico: "La moratoria tanto voluta da Commissione centro storico e sindacato Fipe – dice -, è stata un'ottima, ma temporanea soluzione al divulgare di attività di distribuzione di cibo che riguarda non solo il centro storico, ma adesso anche la periferia. La proposta di Martini non solo è condivisibile, ma è assolutamente necessaria da attuare. Prima che si arrivi alla scadenza del mandato di questa amministrazione, dobbiamo pensare al prolungamento della scadenza della moratoria e non dimenticare che Lucca, come dice giustamente Martini, non è solo dentro le Mura, ma ha tutta una periferia da salvaguardare".