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Lucca Comics 2021, tempo di bilanci e analisi per Confcommercio: un grande segnale di ripartenza (e qualche criticità)


Tempo di analisi e bilanci per Confcommercio, all’indomani della conclusione dell’edizione 2021 di Lucca Comics & Games.

“Così come avevamo avuto modo di dire alla vigilia – affermano il presidente Rodolfo Pasquini e la direttrice Sara Giovannini -, il ritorno della manifestazione in presenza ha rappresentato un grande segnale di speranza e ripartenza per la nostra città. Le immagini gioiose che per 4 giorni abbiamo avuto modo di osservare in giro per Lucca hanno confermato tutto questo. Doveroso dunque un ringraziamento sentito a tutti coloro che, ognuno per il proprio ruolo nessuno escluso, hanno lavorato allo svolgimento dell’evento consentendo che si potesse realizzare, sia pure con numeri ridotti rispetto alle folle “oceaniche” viste fino al 2019, nel rispetto delle attuali normative anti covid”.

“E’ chiaro – proseguono Pasquini e Giovannini – che alcune delle misure anti assembramento adottate quest’anno, come ad esempio lo spostamento del Japan Town al Polo Fiere e di alcuni stand al palazzetto dello sport, vadano considerati a nostro avviso provvedimenti straordinari e non ripetibili, una volta superata del tutto l’emergenza sanitaria e tornati alla piena normalità Quello che ha decretato il successo mondiale di Lucca Comics, trasformatosi in pochi anni da evento di settore in autentico fenomeno di costume, è stato proprio il legame unico che il festival ha saputo creare con il centro storico. Una volta terminate – speriamo già nel 2022 – le restrizioni anti covid, è assolutamente impensabile per la nostra associazione l’idea di riproporre delocalizzazioni permanenti all’esterno delle Mura”.

“Fra le note meno liete di questa edizione – insistono il presidente e la direttrice di Confcommercio – evidenziamo lo scarso coinvolgimento che alcune zone del centro storico hanno dovuto registrare all’interno del programma del festival. Scarso coinvolgimento che ha comportato un giro di affari addirittura ridotto rispetto a un giorno normale per le attività commerciali di queste zone, visto che molti clienti abituali hanno preferito non recarsi in centro storico nei giorni del festival, onde evitare problemi di viabilità e sosta”.

“La nostra associazione – chiudono Pasquini e Giovannini - nel raccogliere le segnalazioni di protesta di diversi propri associati secondo i quali ad alcune zone della città stracolme di persone se ne sono contrapposte altre semideserte, chiede sin da ora un maggior coinvolgimento nell’organizzazione logistica dell’edizione 2022 del festival”.