Il Panificio Angela cambia gestione: il saluto dell’Associazione Compriamo a CastelnuovoDa venerdì 1 aprile lo storico Panificio Angela di Castelnuovo cambia gestione. Angela e i suoi soci, Lido e Manuela, rappresentano una fetta importante della storia del capoluogo perché con il loro pane e i loro dolci ne sono stati protagonisti. I commercianti di via Garibaldi, dove è situato sia il forno che il punto vendita, hanno voluto festeggiarli con una cena al ristorante Da Carlino. Durante la serata, alcuni rappresentanti dell’associazione Compriamo a Castelnuovo hanno omaggiato Angela e i soci con un mazzo di fiori per testimoniare il forte legame che c’è sempre stato tra il panificio e l’associazione. Non solo per la lunga durata, ma anche per la partecipazione diretta a diversi eventi con i prodotti del forno. «Ringraziamo Angela, Lido e Manuela per questi anni insieme a noi – dice il presidente Andrea Baiocchi – tanti associati ci hanno chiesto che Angela rimanga con un ruolo in associazione e le nostre porte sono aperte. Intanto auguriamo a tutti loro una buona pensione e al Panificio Brogi, che gestirà adesso il panificio, facciamo il nostro in bocca al lupo per questa nuova avventura». Il nome rimarrà Panificio Angela proprio perché ha fatto la storia di Castelnuovo con il suo pane, le sue focacce, i suoi biscotti e e le torte. Angela Magnani ha iniziato la sua storia da commerciante nel 1979 come commessa dell’allora forno Battaglini. «Nel 1991 è iniziata l’avventura con mio marito, scomparso pochi anni fa, suo fratello Lido e la sua sposa Manuela – racconta Angela – l’attività porta il mio nome perché io ero già qui come commessa. Abbiamo ingrandito l’attività facendo crescere la parte produzione ed anche la parte vendita. Ho vissuto tanti cambiamenti e sono commossa per l’affetto che la gente ci sta dimostrando in questi giorni. Progetti futuri? Intanto rimarrò ancora a lavoro in una fase di affiancamento ai nuovi proprietari che penso andrà avanti fino a tutta l’estate. Poi penso che mi butterò nel volontariato perché di sicuro non voglio starmene a casa».