Futuro del Cinema Astra, multisala, moratoria e media distribuzione: le riflessioni di MartiniPrende la parola Giovanni Martini, presidente della Commissione centro storico di Confcommercio, in merito all’ipotesi apparsa oggi sulla stampa che parla di un possibile approdo in città di un ristorante – pescheria nell’edificio che ospita attualmente il Cinema Astra. “Al momento – afferma Martini – ci pare di capire che il progetto sia ancora lontano dal concretizzarsi, ma offre egualmente lo spunto per alcune riflessioni sul futuro del centro storico. La prima considerazione che ci sentiamo di fare è che quella dei cinema sia una funzione attrattiva da difendere con forza: soprattutto nei mesi invernali e di bassa stagione turistica, cinema e teatro rappresentano uno dei pochissimi elementi di richiamo per il pubblico a recarsi in città, soprattutto nei giorni feriali. Va da sé, dunque, che la perdita di una struttura come il Cinema Astra rappresenterebbe un colpo devastante alla già scarsa vitalità serale del centro”. “Riguardo al progetto di una multisala – prosegue Martini -, la nostra posizione è chiara e netta: siamo favorevoli solo a patto che essa trovi spazio all’interno del centro storico. Non c’è dubbio che le possibili soluzioni offerte da contenitori attualmente inutilizzati siano molte, a cominciare naturalmente dalla ex Manifattura Tabacchi. L’idea di una multisala al di fuori delle Mura è sbagliata e inaccettabile, per la storia e il ruolo che i cinema hanno sempre ricoperto per il centro di Lucca”. “Ampliando un po’ il discorso – insiste il presidente della Commissione -, le prospettive di sviluppo commerciale della città non possono prescindere intanto dall’estensione della moratoria alle categorie dei negozi di vicinato e dei ristoranti: un atto, questo, che era stato dato per imminente già qualche mese fa e sul quale è invece calato il silenzio. Il nostro auspicio pertanto è che l’amministrazione comunale riprenda al più presto in mano la pratica in questione e la porti in approvazione, ponendo così fine a una serie di aperture incontrollate”. “Ultima, ma non per importanza – aggiunge Martini – è la questione dei marchi di qualità della media distribuzione, come Zara per fare un esempio: la nostra città è ormai una delle pochissime, se non addirittura l’unica, a non accogliere nessuno di questi marchi che rappresentano ovunque un forte elemento di richiamo commerciale”. “Perché a Lucca – termina Martini -, il cui centro si presenta già svuotato da anni di funzioni e servizi che a loro volta hanno comportato l’allontanamento di studi privati come quelli di avvocati e commercialisti che tutti assieme contribuivano a render viva la città anche d’inverno, questa operazione non è stata ancora possibile? Forse per la scarsa accessibilità? O per la sua stagionalità turistica e commerciale? Crediamo sia il momento di fare tutti assieme una bella riflessione su questo, per poi agire di conseguenza”.