Fiva: “Bene la proroga delle concessioni ma va rivisto l’intero sistema della Bolkestein”«La norma “salva-ambulanti”, ora in discussione alla Camera dei Deputati, piace ma alcune cose ancora non ci convincono».Prende posizione la Fiva (Federazione Italiana Venditori su Area Pubblica)-Confcommercio, con presidenti Massimiliano Carrara di Lucca e Galileo Grossi di Massa Carrara che affermano: «La proroga al 2020 delle concessioni può far tirare un sospiro di sollievo a tanti operatori del settore ma costituisce solo un ulteriore rinvio ad una questione rimasta troppo a lungo in sospeso e la cui unica soluzione è stralciare la posizione degli ambulanti dalla Bolkestein. Insomma, proroga o no, resterà un’ipoteca pesante sul nostro futuro fino a che non potremo contare su provvedimenti più consistenti».«Speriamo che l’ipotesi della proroga non sia solo una manovra da campagna elettorale con cui la politica gioca sulla pelle di noi ambulanti ma un reale primo passo per arginare gli effetti devastanti della Bolkestein- proseguono Carrara e Grossi- altrimenti, così come è concepita ora, questo provvedimento rischia di diventare una pezza che non riuscirà a tappare il buco della precarietà. E noi non vogliamo che sia messo in pericolo il posto di lavoro degli operatori su area pubblica».«Il commercio ambulante ha bisogno di certezze, soprattutto in questo momento di consumi ancora fermi, per crescere i nostri mercati ambulanti avrebbero bisogno di innovazione, di formazione, di investimenti, insomma di azioni che gli ambulanti non possono affrontare senza sapere prima con sicurezza che fine faranno le loro licenze. Invece la categoria continua ad essere usata come ammortizzatore sociale e per garantire occupazione si allargano le maglie. Ma di questo passo alla fine non ci sarà ricchezza per nessuno.»«Ancora non abbiamo il testo definitivo dell’emendamento, per cui è difficile entrare nel merito dei singoli provvedimenti – precisa il direttore di Confcommercio Lucca e Massa Carrara Rodolfo Pasquini- da quanto ne sappiamo si vogliono demandare alla Conferenza Stato-Regioni diverse decisioni, come quella sull’integrazione ai criteri di punteggio o quella sul numero massimo di posteggi di cui un solo imprenditore può risultare assegnatario, modificando la vecchia Intesa con regole assurde. In pratica, siamo ancora nel limbo. Adesso si aprirà la campagna elettorale e non vorremmo che si ripartisse con le solite promesse. L’unico aspetto positivo è che, una volta concluse le elezioni, potremo parlare con interlocutori definiti e che finalmente possano assumersi le proprie responsabilità di fronte agli ambulanti».La conclusione di Pasquini è chiara: « va evitato assolutamente il rischio è di giocarsi quanto conquistato in questa vicenda dalle confederazioni nazionali, in termini di automatismi e garanzie che assicuravano il rinnovo delle concessioni per gli attuali titolari. Perché perdere queste per ottenere una semplice proroga sarebbe un pessimo risultato».