Fipe baristi e Fipe ristoratori in Comune dopo i rincari Cosap: presentata una serie di controproposteImportante incontro questa mattina (mercoledì) a Palazzo Orsetti fra una nutrita delegazione di Fipe baristi e Fipe ristoratori Confcommercio Lucca, da una parte, e l’amministrazione comunale – rappresentata dal sindaco Alessandro Tambellini e dall’assessore alle attività produttive Valentina Mercanti – dall’altra.Oggetto dell’incontro, richiesto dal vicepresidente di Fipe baristi Andrea Cordoni in accordo con l’altro vicepresidente Giovanni Martini e i presidenti dei due sindacati Sandra Bianchi (baristi) e Benedetto Stefani (ristoratori), era la necessità per i pubblici esercizi di riprendere in mano la situazione di un settore – quello dei pubblici esercizi – costretto a convivere con mille difficoltà di natura burocratica.I presenti hanno ribadito al sindaco e all’assessore ancora una volta la netta contrarietà per il metodo inusuale e unilaterale scelto dall’amministrazione comunale per aumentare le tariffe Cosap. Una vicenda, questa, che ha visto baristi e ristoratori convocati e informati soltanto a decisione presa, senza dunque alcuna possibilità di concertazione. Fipe baristi e Fipe ristoratori dunque tengono a rimarcare una volta di più – rispondendo così anche a chi ha accusato nelle scorse settimane i due sindacati di poca incisività nella protesta – che ogni azione contro i rincari della Cosap fosse di fatto inutile, essendo ormai stati ratificati dall’amministrazione comunale.L’azione sindacale di Fipe però non si è esaurita e nelle settimane successive si sono svolti incontri per predisporre una serie di controproposte da sottoporre all’attenzione dell’amministrazione comunale, in modo così da alleviare i pesanti disagi che gli aumenti della Cosap comporteranno per le casse degli imprenditori del centro storico coinvolti. Nello specifico, le richieste illustrate dai presenti al Comune sono le seguenti:- spegnimento dei varchi elettronici a carattere sperimentale dalle 18 in poi;- possibilità di realizzare piccoli giardini all’esterno dei locali anche in inverno, con costi inferiori per gli ombrelloni e maggiori per i dehors;- possibilità di ampliare il suolo pubblico per eventi particolari, come compleanni ad esempio, organizzati o ospitati da ogni singola attività con una semplice comunicazione per 12 volte l’anno;- snellimento della pratica di concessione del suolo pubblico, con riduzione dei suoi costi;- possibilità di ridurre il costo dei permessi di accesso al centro storico per chi deve entrare in città per motivi lavorativi, come ad esempio elettricisti e idraulici;- garanzia che gli eventi realizzati in città vedano un impegno da parte dell’amministrazione a reperire sponsor per coprire le spese di realizzazione, laddove gli organizzatori non riescano a provvedere autonomamente;- realizzazione di cartine della città e di una App da parte del Comune per i visitatori;- riduzione della percentuale di incremento della Cosap per coloro che lo pagheranno in ritardo. Richiesta, questa, pensata soprattutto per questo primo anno in cui si concretizzeranno gli incrementi, sulla base dei quali alcuni imprenditori potrebbero vedersi costretti a ritardare il pagamento;- velocizzazione dei lavori per l’individuazione di nuovi parcheggi a pagamento (ex Manifattura ed ex Lorenzini in particolare). Su questo punto Fipe ribadisce con fermezza che i lavori dei nuovi parcheggi non dovranno comportare la perdita di alcun posto a stallo blu attualmente esistente. Il centro storico non può permettersi la perdita di neppure un solo stallo blu.La delegazione presente questa mattina a Palazzo Orsetti ha chiesto e chiede all’amministrazione comunale tempi rapidi per una risposta nel merito di queste proposte, vista la loro impellente urgenza. Fipe baristi e Fipe ristoratori Confcommercio auspicano con forza che il metodo inusuale scelto dal Comune per aumentare le tariffe Cosap sia un errore che non verrà ripetuto in futuro. In tutti questi anni il metodo portato avanti dall’intera struttura di Confcommercio Lucca è stato sempre improntato al dialogo, al confronto e alla collaborazione. L’auspicio pertanto è che questo metodo venga ripristinato al più presto anche da parte dell’amministrazione comunale, essendo la strada preferita da Confcommercio che, in caso contrario, si vedrà anch’essa costretta a cambiare i propri metodi.