Deroghe acustiche per gli spettacoli, le critiche di ConfcommercioPrende la parola Confcommercio sulla questione delle deroghe acustiche per gli spettacoli all’interno della città. “Il quadro che si va delineando – si legge in una nota -, alla luce dell’ultimo provvedimento ratificato dalla giunta, è molto preoccupante, con restrizioni sempre più evidenti per le attività che intendano fare musica. In particolare, giudichiamo sbagliata l’accorpamento in un’unica area della zona che racchiude piazza San Michele, piazza Napoleone, Corso Garibaldi e piazza San Martino”.“Ci è stato spiegato – prosegue Confcommercio – che questa decisione nasce anche da una misurazione effettuata lo scorso anno da Arpat dall’interno di una abitazione privata, su richiesta di un cittadino, da una strada adiacente a piazza Napoleone durante una serata del Summer. Misurazione, questa, che dimostrerebbe l’estensione dello sforamento dei decibel anche al di fuori della piazza. Ecco, di questa misurazione vorremmo sapere un po’ di più: in quale abitazione è stata effettuata, in quale giorno e se vi fossero altri eventi concomitanti, perché da quanto emerso sinora il caso appare poco definito e dunque chiaro”.“Il vero problema però – aggiunge la nota -, è di natura generale ed è una linea politica che continua a colpire e limitare attività che ravvivano la città, creando centinaia di posti di lavoro per giovani lucchesi. Questo è un settore che andrebbe sostenuto e non contrastato”.“Tutto questo – insiste Confcommercio – senza dimenticare l’autentica mazzata che ha colpito i locali pubblici del centro storico qualche mese fa con il raddoppio della Cosap per chi utilizzi il suolo pubblico: da un lato è stato chiesto un sacrificio economico enorme alla categoria, dall’altra si attuano misure che limitano fortemente la possibilità per i locali di lavorare al meglio, riassorbendo così gli effetti dei rincari della tariffa. E senza dimenticare neppure il nuovo regolamento di polizia urbana di prossima approvazione da parte del Consiglio comunale, che pone ulteriori paletti ai locali, chiedendo ai gestori responsabilità di vigilanza sempre maggiori sulla clientela, anche ben al di fuori dei confini dei locali stessi”.“La prossima settimana – termina Confcommercio – è in programma un incontro con l’assessore Francesco Raspini nel corso del quale faremo sentire tutto il nostro dissenso, per l’ennesima decisione penalizzante e resa nota solo a cose fatte e senza concertazione, a prosecuzione di uno spiacevolissimo metodo che non ci stanchiamo di stigmatizzare”.