Dai commercianti della Valle del Serchio un grido d'aiuto univoco ai sindaci: "Zero tasse per ripartire"Un’azione senza precedenti così come richiede un momento storico così difficile come quello dell’emergenza da Covid-19. Confcommercio Lucca & Massa Carrara si sta battendo da diverse settimane sui media e nei canali istituzionali per azioni di rilancio delle attività turistiche e commerciali e si fa capofila di una lettera inviata a tutti i sindaci della Valle e ai presidenti dell’Unione Comuni per chiedere l’azzeramento dei tributi nazionali e locali. La lettera è stata condivisa sul territorio e oltre ai vertici provinciali di Confcommercio, con il presidente Ademaro Cordoni e il direttore Rodolfo Pasquini, compaiono i nomi dei rappresentanti commerciali della zona: dal presidente del Cipaf di Fornaci di Barga, Giuseppe Santi, al presidente dell’associazione Compriamo a Castelnuovo, Andrea Baiocchi, dal punto di riferimento Confcommercio in zona, Fosco Bertoli, al Ccn di Piano di Coreglia con Fulvio Mandriota, dal presidente degli albergatori della Garfagnana, Tiziano Davini, al presidente provinciale del settore ambulanti, Massimiliano Carrara, al presidente del Consorzio Garfagnana Produce, Lorenzo Satti. Una task force che unita si appella ai sindaci: «Per limitare l’emergenza sanitaria sono state prese decisioni storiche, adesso ci attendiamo azioni della stessa portata per un’emergenza economica che sarà senza precedenti – dicono nella nota - la situazione è drammatica. Servono provvedimenti urgenti, drastici e concreti da parte delle istituzioni a tutti i livelli, partendo dalle Amministrazioni Comunali. Le nostre imprese oggi non hanno liquidità di cassa per sostenere le spese correnti: è un dato di fatto oggettivo, derivante da migliaia di disdette di turisti, con hotel vuoti, attività commerciali chiuse come bar e ristoranti o con attività commerciali tradizionali chiuse o comunque aperte in maniera ridotta a causa della scarsa mobilità. La prima misura deve essere pertanto quella di intervenire sugli oneri fiscali locali. Non si può pensare che la soluzione del problema passi semplicemente attraverso la possibilità di accesso al credito per le imprese. Soprattutto, non si può pensare che un imprenditore si indebiti oggi, con la propria attività magari ancora chiusa e comunque, in qualunque caso, destinata ad una ripartenza molto lenta, semplicemente per pagare scadenze fiscali che, non ce lo dimentichiamo, sono state in diversi casi posticipate dal Governo stesso e dai Comuni, ma in nessun caso annullate. L’unica soluzione reale per tenere in vita centinaia di migliaia di aziende e milioni di posti di lavoro è quella di cancellare ogni tributo nazionale e locale fino all’inizio del 2021. Solo a quel punto, auspicando che nel frattempo la situazione sia tornata alla normalità, le imprese potrebbero essere di nuovo in grado di fronteggiare le scadenze fiscali. Ma fino ad allora, ogni forma di liquidità nella disponibilità delle aziende dovrà essere dedicata solo ad azioni di rilancio e non certo al pagamento delle tasse. Oltre al sostegno delle imprese sul piano fiscale, occorre programmare da subito una campagna promozionale a tutti i livelli, sia a quello comunale che regionale». Infine, i rappresentanti commerciali di Confcommercio puntano l’attenzione sull’importanza che le attività hanno in una zona montana come Garfagnana e Mediavalle e invitano i sindaci a sensibilizzare la popolazione sugli acquisti nei negozi di vicinato: «Senza negozi, muoiono i paesi – chiude la nota – dobbiamo unirci nel far passare questo messaggio nella difficile e impari lotta contro i giganti del web».