Confcommercio: “Malamovida problema sociale, non c'entra la riapertura dei pubblici esercizi”«I disordini di questo week end purtroppo sono il risultato di un processo di scadimento culturale e sociale che va avanti ormai da qualche anno, il lockdown ha inciso ma il problema nasce da più lontano».Franco Corfini, titolare del bar Sirena e associato storico di Fipe Confcommercio, dall'alto della sua esperienza più che quarantennale ha le idee chiare in merito ai problemi della cosiddetta malamovida.«Negli ultimi anni è stato un crescendo incredibile di arroganza e maleducazione tra i più giovani: parliamo di ragazzi di 15-16 anni che non sanno cosa sia il rispetto per le persone. Faccio questo lavoro da 41 anni e ho visto passare generazioni di adolescenti, qualche turbolenza c'è sempre stata com'è normale a quell'età ma ora si è passato veramente il segno. Purtroppo è un problema sociale, culturale, lo si vede spesso anche nelle scuole, dove il ruolo degli insegnanti è sempre più svilito.Le forze dell'ordine fanno il loro lavoro, certamente potrebbe essere fatto qualcosa in più ma le risorse di personale e mezzi sono quelle che sono; inoltre, trattandosi di minorenni c'è poi poco da fare al di là di qualche segnalazione. Lo stesso problema avviene sulle spiagge dove, come associazione balneari, paghiamo il servizio di vigilanza notturno ma il punto è che tanto questi ragazzi si sentono protetti dall'impunità. «I pubblici esercizi sono attrezzati- commenta Piero Bertolani, vice presidente di Confcommercio- controllano i documenti ma c'è poco da fare se l'alcool arriva da fuori il loro lavoro è diventato difficilissimo senza contare le ripercussioni negative che queste situazioni hanno per l'immagine non solo di Lido ma di tutta la Versilia, con ricadute negative per il turismo, perché le famiglie che vengono poi si fanno delle domande e sono a disagio con questi episodi. A questo proprosito domani (mercoledi) avremo un incontro dal Prefetto, che ringraziamo, sul tema della sicurezza per fare il punto della situazione. Ribadendo con forza che deve essere tenuto separato il problema della sicurezza da quello della movida, auspichiamo che, nei limiti del possibile, gli organi di controllo riescano a mettere a punto una strategia efficace per il contenimento di questi vandalismi».