Carrara, Sos commercio lanciato da Cavazzini al Comune: "Subito aiuti concreti o le imprese moriranno"“Non è pensabile che gli imprenditori siano costretti a pagare tasse e tributi come se fossero rimasti aperti normalmente tutto l’anno come in passato: si tratta di un vero e proprio controsenso alla quale l’amministrazione comunale di Carrara ha il dovere di rimediare subito”. Non usa mezzi termini Nadia Cavazzini, vicepresidente provinciale di Confcommercio Massa Carrara, nel farsi interprete di un sentimento comune fra i commercianti carrarini, misto di timori e preoccupazione, esploso di nuovo negli ultimi giorni dopo l’arrivo agli imprenditori delle cartelle esattoriali. Una posizione, questa, ribadita anche nel corso di un incontro tenutosi giovedì pomeriggio fra una delegazione di Confcommercio guidata proprio da Cavazzini e il sindaco Francesco De Pasquale. Incontro che ha visto i rappresentanti dell’associazione delineare il quadro di un 2021 senza appigli di speranze per il mondo del commercio, fra mancanza di clientela e spese correnti che invece restano altissime. “C’è un problema a livello nazionale – afferma Cavazzini – legato al fatto che i tributi chiesti alle imprese non siano stati cancellati, in questo anno terribile dal punto di visto economico sanitario, ma soltanto posticipati. Di questo siamo purtroppo consapevoli. Ma siamo altrettanto consapevoli del fatto che a livello locale ogni singola amministrazione abbia margini di manovra per poter alleggerire o meno la pressione fiscale per quelli che sono i tributi di propria competenza, un esempio su tutti è quello della Tari. Si tratta, insomma, di volontà politica”. “Ecco perché – aggiunge Cavazzini – chiediamo al Comune di Carrara un aiuto concreto da questo punto di vista: abbiamo passato mesi a dir poco complicati, fra lockdown e la lenta ripresa successiva. E ora abbiamo di fronte un periodo dalle mille incognite, per durata e intensità della nuova ondata di contagi”. “Tante aziende – chiude la vicepresidente provinciale di Confcommercio – sono chiuse e altre sono ad un passo dal farlo. E senza aiuti immediati e tangibili anche queste moriranno, con ricadute drammatiche non solo dal punto di vista economico, ma anche occupazionale e quindi sociale per tutto il nostro territorio”.