Bimbo affetto da favismo a Sant'Alessio, ecco le prescrizioni da rispettare per la vendita e la commercializzazione di fave frescheIl sindaco ha emesso lo scorso 2 febbraio un’ordinanza a tutela della salute e della vita di un bambino di poco più di un anno affetto da favismo, un difetto congenito grave di un enzima, che nel caso di ingestione di fave provoca una improvvisa distruzione dei globuli rossi con una rapidissima anemizzazione del soggetto malato.L’ordinanza, che risponde ad una richiesta precisa dei genitori del bambino che vive a Lucca e che ha visto l’acquisizione da parte del Comune di un apposito parere dell’Asl Toscana Nord Ovest, stabilisce una serie di misure, alcune generali e altre specifiche, che dovranno essere adottate per i prossimi 4 anni, fino alla fine del 2020.In particolare, su tutto il territorio comunale le attività commerciali sia in sede fissa sia su aree pubbliche dovranno pubblicizzare con appositi cartelli la vendita di fave fresche.Invece, nel raggio di 300 metri dalla abitazione del bambino, situata nella frazione di Sant’Alessio, non sarà possibile coltivare fave e si ordina l’immediata eliminazione di eventuali colture che fossero già presenti in quest’area. Anche la commercializzazione di fave fresche nella zona di rispetto stabilita dall’ordinanza dovrà avvenire solo attraverso il preconfezionamento del legume o in contenitori chiusi o in sacchetti sigillati.